Oggetti e collezioni matematiche dal punto di vista di un museo

In Europa e nel mondo esistono numerosi centri culturali dedicati alla matematica.

Per citarne solo alcuni: Il Giardino di Archimede a Firenze (Italia), la Maison des Mathématiques et de l’Informatique a Lione (Francia), il MoMath a New York (Stati Uniti) o il Mathematikum a Giessen (Germania), il MMACA a Barcellona (Spagna) e presto la Maison Poincaré a Parigi (Francia) e la Maison de Fermat a Beaumont de Lomagne (Francia) e molti altri ancora.

Anche diversi centri scientifici hanno sale dedicate alla matematica.

Fonte : Le Vaisseau in Strasbourg (Francia)

In effetti, “questi musei” pretendono di democratizzare la matematica per renderla accessibile a tutti, indipendentemente dall’età, dall’estrazione sociale o dalla formazione. L’obiettivo è quello di far vivere la matematica attraverso attività che collegano la manipolazione di oggetti e la riflessione su temi diversi come la logica, la geometria o anche i numeri.

Mediazione intorno a una mostra

Secondo Peyrin (2012), la mediazione nei musei comprende tutti i servizi che accompagnano i visitatori, come visite guidate, conferenze, laboratori e mostre. Questa definizione è piuttosto pragmatica, ma può essere estesa in modo più idealistico come fanno F. Contenot o D. Jacobi:

Nel museo, la mediazione funge da intermediario tra il luogo, l’oggetto e il pubblico. Partecipa sia allo sviluppo delle collezioni sia all’accompagnamento del visitatore. Assicura inoltre una missione educativa informale e fa parte di un processo di condivisione delle conoscenze. La mediazione incoraggia il visitatore a osservare e a prendere posizione, in modo da condurlo all’autonomia e a una comprensione più profonda.

(F. Contenot, 2011)

La mediazione corrisponde a tutte le forme di intervento culturale organizzate per i visitatori. È una mediazione nella misura in cui si colloca tra il patrimonio e il pubblico, con l’obiettivo di contribuire al piacere della scoperta o a un momento di svago, nonché di facilitare l’applicazione della conoscenza.

(D. Jacobi, 1999)
Fonte : Le Palais de la découverte in Paris (Francia)
Fonte : Mathematikum in Giessen (Germania)

Si possono distinguere due tipi di mediazione: la mediazione diretta e la mediazione indiretta.
1. La mediazione diretta, prevede la presenza fisica del mediatore.

Fonte : Mathematikum in Giessen (Germania)

La mediazione indiretta si svolge senza la presenza di un mediatore, almeno fisicamente, poiché la mediazione si svolge attraverso diversi strumenti come pannelli descrittivi, materiali da gestire.

Fonte : MMACA in Barcelona (Spagnia)

I diversi mezzi di mediazione devono essere sufficientemente ricchi e offrire varie forme per raggiungere e rendere accessibile il maggior numero di persone. Devono inoltre “anticipare” il più possibile le aspettative dei visitatori, sia in termini di contenuti che di approccio, per accompagnarli in modo pertinente.

Queste diverse forme di mediazione assumono la forma di documenti di accompagnamento ( manuali di visita, libretti di gioco, ecc.), etichette e supporti digitali.

Come adattare al pubblico ?

Prima di tutto, i centri matematici culturali scelgono il tipo di mostra che desiderano realizzare. Può essere permanente, temporanea o itinerante.

Per una mostra permanente, il tema scelto deve essere sostenibile nel tempo. Dovrebbe essere presentato per un periodo compreso tra i 5 e i 10 anni. La mostra deve evitare argomenti di attualità che rischiano di diventare obsoleti. L’arredamento della mostra deve essere stabile.

Per una mostra temporanea, lo scopo principale è quello di diversificare il pubblico e mantenere l’interesse dei visitatori. Di solito viene presentata per un periodo che va dai 6 mesi ai 2 anni. Può trattare argomenti di ricerca, esperimenti che continuano ad evolversi. Incoraggia i visitatori a discutere. L’arredamento deve essere aggiornato, originale e innovativo.

Infine, per una mostra itinerante, il vincolo principale è il viaggio.

Il suo scopo è quello di viaggiare in diversi centri di cultura matematica e quindi deve essere adattabile a diversi luoghi. Deve essere resistente a ripetuti montaggi e smontaggi.

Fonte : MoMath in New-York (Stati Uniti)

L’adattamento al pubblico richiede una buona conoscenza dei visitatori. Cosa cercano in un “museo” di matematica? Cosa vogliono scoprire? Per fare questo, è possibile fare un sondaggio tra il pubblico (volontari, soci, visitatori) e valutare le loro risposte, in modo da soddisfare le aspettative dei futuri visitatori e scegliere il tipo di mediazione adeguato al tema.

Adattarsi al pubblico significa che la mostra è il legame diretto tra il “museo” e i suoi visitatori. È l’innesco della comunicazione futura.

Adattarsi al pubblico significa tenere presente che una mostra deve incoraggiare l’osservazione, la comprensione e la sperimentazione.

Infine, per un “museo” della matematica, valutare la mostra significa mantenere un legame costante con il pubblico, interrogarlo, comunicare con lui dopo la visita e proporre laboratori legati alla mostra per approfondire alcune nozioni e dibattere sul tema.