Scuola e museo, una vera partnership

La scuola e il museo

L’incontro con un nuovo luogo durante una gita scolastica è sinonimo di cambiamento, sorpresa ed emozione. Se la scuola e il museo sono complementari in termini di apprendimento, la specificità di ciascuno fa passare il bambino dalla posizione di alunno a quella di visitatore. La gita scolastica è un’opportunità per nuove situazioni di apprendimento. Nel contesto delle attività scientifiche, e più specificamente matematiche, la visita a una mostra interattiva offre materiale nuovo, originale, estetico, difficile da progettare e realizzare in classe, sia per ragioni di spazio, tempo, risorse o competenze. Basate su dispositivi che inducono all’interattività, le situazioni di scoperta e di risveglio alla matematica proposte in queste mostre mirano a privilegiare gli aspetti cognitivi, offrendo così un’alternativa alle pratiche scolastiche tradizionali incentrate sull’insegnamento frontale e sulla trasmissione del sapere. Nella mostra, il bambino interviene nel reale, nel sensibile e usa il suo corpo per cogliere il suo ambiente. La scoperta si basa sul gioco e l’esplorazione, due comportamenti naturali per i bambini.

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Foto: Fermat Science

Il concetto di “museo”

È necessario definire il concetto di “museo” per capire il suo ruolo preciso dal punto di vista educativo.

” Un museo è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che acquisisce, conserva, studia, espone e trasmette il patrimonio materiale e immateriale dell’umanità e del suo ambiente per lo studio, l’educazione e la fruizione.” (ICOM1, 2010-2012).

L’educazione museale è un insieme di valori, concetti, conoscenze e pratiche, il cui scopo è quello di sviluppare l’approccio investigativo e dare il desiderio di saperne di più.

Per André Giordant , fare scienza dovrebbe aiutare a sviluppare: curiosità, desiderio di ricerca, pensiero critico, creatività…

Per questo, la scenografia ha un posto molto importante nel museo, permette una vera interattività per i visitatori. Per i bambini, e soprattutto per i più piccoli, la sperimentazione e il gioco provocano piacere e rilassamento, il che favorisce l’apprendimento.

Per scegliere i temi delle esposizioni, i musei si interessano ai programmi scolastici. Infatti, la pratica dell’approccio scientifico è privilegiata nei programmi. È per questo che nei musei vengono installati dispositivi innovativi, interattivi e digitali.

L’approccio investigativo permette agli studenti di avere tempo per evocare, percepire e scambiare idee, poiché sono liberi di agire, parlare, toccare, giocare, disegnare… Tutte queste azioni creano in loro il bisogno di imparare. Le attività proposte si svolgono individualmente o in gruppo. Si basano sull’esplorazione, la ricerca di informazioni, il gioco, che permette di costruire nuove conoscenze.

La mostra può motivare, dare gusto, lasciare un segno nella memoria e perché no far nascere delle vocazioni. La mostra può anche scuotere le concezioni iniziali, suscitare curiosità e sollevare domande. Offre una grande varietà di modi di apprendimento, per tentativi ed errori, imitazione, manipolazione o osservazione. L’impatto educativo di queste situazioni non è incompatibile con la loro dimensione ludica. La trasmissione del sapere crea un rapporto positivo con la conoscenza.

In questo contesto, gli alunni in visita sono attivi: sviluppano strategie e attuano azioni per raggiungere l’obiettivo che si sono prefissati, cercano indizi, formulano ipotesi e le verificano confrontandole con la realtà; facendo e rifacendo. Imparano a controllare i loro gesti e ad agire sulla realtà e infine osservano il risultato della loro azione.

Durante una breve visita ad un museo, gli alunni costruiscono nuove conoscenze. Certamente questi alunni si divertono, apprezzano l’ambiente che viene loro offerto, sono attratti dal sogno, dalla meraviglia e sono sopraffatti dall’emozione. Inoltre, il piacere di manipolare i diversi dispositivi è fonte di eccitazione. L’alunno si mette alla prova, provocando così la stimolazione, un’emozione indispensabile nell’apprendimento. È da questa sfida che nascono la motivazione e la concentrazione che gli permetteranno di entrare in un processo di apprendimento.

1 ICOM : Il Consiglio Internazionale dei Musei, fondato nel 1946, è l’unica organizzazione mondiale dei musei e dei professionisti dei musei. La sua missione è quella di promuovere e proteggere il patrimonio culturale e naturale, presente e futuro, materiale e immateriale.

2 André Giordant, nato nel 1946, è laureato in biologia, prima specializzato in fisiologia della regolazione e poi in didattica ed epistemologia della scienza. È noto soprattutto per il suo nuovo modello di apprendimento, il modello di apprendimento allosterico.

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Esposizione : Archéo, une expo à creuser

Foto : https://www.science-animation.org

Studenti al museo…

L’apprendimento al museo è costruito in modi diversi:

Gli alunni imparano facendo, per tentativi ed errori, manipolando liberamente, con o senza istruzioni. All’inizio agiscono semplicemente, senza capire l’effetto della loro azione, l’elemento non ha ancora un significato per loro. A poco a poco, per tentativi ed errori, organizzano le loro azioni, creano un progetto secondo la loro logica, le idee germogliano…

Gli alunni imparano osservando, imitando e guardando i loro compagni. Confrontano le diverse stazioni di manipolazione, a volte scelgono quella che preferiscono e aspettano il loro turno per agire. Qui testano ciò che hanno visto e poi vanno oltre.

Gli alunni imparano sotto la guida di un adulto, un mediatore. L’intervento del mediatore e/o dell’insegnante darà ritmo alla scoperta e rinnoverà la curiosità. La semplice presenza dell’adulto, l’interesse che l’adulto porta all’attività dà valore alla sua azione.

Gli alunni imparano lavorando insieme. Infatti, l’allievo costruisce con gli altri, è più ricco, ma anche più difficile trovare il suo posto nel gioco. L’allievo guarderà spesso gli altri prima di agire. Poi, entrerà in comunicazione con i suoi amici, per organizzare il gioco e confrontarsi con loro. Le idee di condivisione e di rispetto sono necessarie.

In breve, il tandem scuola-museo è una macchina complessa ma complementare, per il massimo beneficio degli alunni. Diventare allievo e visitatore fin dalla più tenera età, all’asilo, favorisce l’apprendimento e permette l’acquisizione di più competenze.

Una situazione vantaggiosa per tutti

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Foto : Fermat Science